Scusate se insisto ma anche oggi voglio parlarvi dei particolari. Apparentemente irrilevanti sono quelli che agiscono nell’ombra, che, senza imporsi, conferiscono alla casa un’atmosfera antica vera, autentica.

Certo il salone madornale colpisce per la sua scenografica teatralità d’insieme ma i dettagli non deludono affatto. Un vanto non solo del salone ma di tutta la casa sono i magnifici pavimenti, tutti originali risalenti all’intervento seicentesco. Le mattonelle, disposte a spina di pesce, sono di un cotto cremonese bellissimo che il tempo ha consumato saggiamente conferendogli una patina calda e morbida. Il cotto da rivestimenti è una delle tante espressioni della terracotta: un’argilla impastata e consolidata ad alte temperature in appositi forni. Ha origini antichissime e una nobiltà indiscussa oltre ad un calore che rende superfluo qualunque altro ornamento.

Un altro elemento che potrebbe sembrare secondario (le porte…chi le guarda?) sono le porte tutte originali e risalenti all’intervento seicentesco, come mostrano le specchiature. Qui emerge lo spirito conservatore della mia famiglia tramandato per secoli con il dna! A nessuno dei miei antenati, evidentemente, è passata per l’anticamera del cervello l’insana idea di ‘rimodernare’ l’aspetto della casa sostituendo quei capolavori intagliati nel castagno. Questo rispetto per l’antico oggi forse è scontato (almeno presso le persone più colte e sensibili) ma in passato non lo era affatto! Cedere alla tentazione del nuovo ha talora prodotto nei monumenti storici danni inenarrabili.