Per una felice quanto misteriosa congiuntura astrologica, il mese di marzo, quest’anno, ha portato gloria e onore a villa Malaguzzi sulla quale si sono concentrate sia l’attenzione della stampa che quella del FAI (Fondo Ambiente Italiano).

Il 6 di Marzo sulla pagina della cultura dell’edizione di Brescia del Corriere della Sera è stato pubblicato un lungo articolo sulla storia della Villa e dei suoi abitanti. La giornalista, Eletta Flocchini, ha saputo raccontare con elegante leggerezza i cinquecento anni di vita della villa, le sue bellezze e le sue curiosità, senza mancare di citare, con garbo e rispetto, gli autorevoli fantasmi del passato.

Il 17 marzo, poi, Villa Malaguzzi ha fatto il suo debutto in società ospitando il pranzo ufficiale del FAI precedente le Giornate di Primavera, quell’atteso momento dell’anno in cui i luoghi inediti di tutta Italia vengono aperti alle visite turistiche. In quella piacevole occasione mondana io stessa ho guidato i miei ospiti in un tour, sia reale che virtuale, della villa iniziandoli ai suoi segreti e alle sue curiosità.

Infine il 23 e il 24 marzo, in occasione delle Giornate di Primavera, Villa Malaguzzi ha accolto circa 1.100 visitatori condotti dalle mani esperte e appassionate dei volontari del FAI Valcamonica. Questo numero straordinario e inaspettato di turisti mi lusinga, come padrona di casa, ma da storica dell’arte mi ha rallegrato ancora di più apprendere che evidentemente l’interesse per l’arte, la storia e le sue storie è vivo e vegeto nonostante gli acciacchi degli ultimi tempi.